17 agosto 2006

Maracaibo


Il viaggio è lungo, anche se, il fuso orario sembra farti guadagnare cinque ore. Il trasferimento all’aeroporto nazionale ci fa incontrare l’accompagnatore ufficiale che è Franco Soressi. La sua esperienza professionale, umana e cristiana sarà preziosa per far tesoro di molti particolari utili ad una migliore comprensione della realtà venezuelana. Ci si imbarca per Maracaibo trovando posto su un volo precedente a quello prenotato ed in serata si giunge alla città più occidentale del Venezuela che conta una significativa collettività italiana. Ci accoglie Michele Coletta, imprenditore e membro del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, che conosce molto bene la comunità locale e con facilità ci mette in contatto con diverse realtà.
Siamo ospiti dei padri Rosminiani. Ci aspettano per condividere la cena P. Felice Muratore e p. Renzo Forti.
I rosminiani nel 1958 accolsero l’invito del vescovo locale che voleva rispondere ai bisogni pastorali della comunità italiana e non aveva trovato disponibilità nei padri scalabriniani già impegnati in diverse realtà del Venezuela.
In definitiva il Venezuela era una terra di missione dove era importante svolgere il servizio pastorale a tutto il territorio. Allora, la presenza significativa degli italiani richiedeva un servizio religioso proposto in lingua italiana, oggi tutto si svolge in lingua locale e l’italiano è diventato corso di lingua straniera nel percorso formativo di alcune classi.
Lo spazio della parrocchia lo si riconosce subito perché un altissimo campanile costruito come copia di quello di San Marco a Venezia svetta verso l’alto ed è ben visibile. Tre campane fanno udire la loro voce e scandiscono le ore e le mezze allo stile italiano. L’insediamento è proprio a bordo del grande lago di Maracaibo e si accede alla spiaggia con molta facilità. I molti ettari assegnati all’opera, oggi sono occupati dall’insediamento delle case che ospitano i padri e le suore, la grande chiesa parrocchiale dedicata a San Francesco, il consistente collegio scolastico che accoglie i gradi basici, elementari e superiori per 1200 allievi che lo frequentano, la casa per gli anziani ed ampi cortili, orti e giardini ricchi di ogni genere di piante.
Un tempo era una struttura che sorgeva isolata in mezzo ai campi, ora stanno completando due quartieri che circondano l’area. La presenza dei molti italiani provenienti dalla Campania, Friuli, Lazio, Puglie, Abruzzi, Sicilia fu da sempre, dinamica ed operosa e si sviluppò in attività imprenditoriali legate alle costruzioni, alle attività di estrazione petrolifera, alla navigazione e ai servizi connessi.