25 agosto 2006

associazioni preziose

Incontro a Casa Italia: sorprese di tipo pastorale!

Penultimo appuntamento del giorno, a Casa Italia, organizzato dal Comites con le associazioni italiane. Sala strapiena di gente. Ci raggiunge anche anche il giovane parroco locale, che finalmente capisce chi erano quei tre stranieri presenti alla sua messa. Incontro stupendo: non si parla di pensioni o passaporti, ma del modo di essere chiesa a Mar del Plata e in Italia: nella chiesa di partenza e in quella di accoglienza. Due buone ore di discussione “pastorale”, una scheda ricca di appunti che potrebbe rappresentare una interessante base di discussione al Convegno ecclesiale di Verona del prossimo mese di ottobre. Peccato che non era con noi il Nunzio mons. Bernardini che, a Buenos Aires, si era dimostrato molto prudente, come tutti i diplomatici: avrebbe sicuramente cambiato idea! Ma i Nunzi guardano al futuro, noi forse eravamo presi dalla nostalgia del passato. Solo che li c’erano anche giovani e ci pare che le generazioni, quella adulta e quella giovane, dialoghino bene tra di loro. I giovani chiedono pero’ modalitá di presenza e partecipazione diverse, con maggiori attenzioni per le tematiche della comunicazione e di un’adeguata inculturazione delle fede adattta per il mondo contemporaneo. Come dire...va bene la Madonna della Scala...ma saliamo alcuni gradini piu’ in alto! L’orologio segna giá le 22 e l’indomani si partirá alle 6 del mattino per Bahia Blanca in pullman.

L’ultima sopresa del giorno: le associazioni collaborano tra di loro

Ma friulani e piemontesi, per farci capire come si puo’ e si deve collaborare tra associazioni diverse tra di loro, ci trascinano al Fogolar furlan. Mangiare e bere in queste occasioni è d’obbligo, ma ci sorpende il presidente Burelli quando tra le pietanze insiste ad alta voce sul rapporto fede e cultura nel mondo contemporaneo. La casa dei friulani, dice, è aperta a tutti, ma i nostri valori cristiani, insiti nella nostra cultura e nelle nostre tradizioni, non si mettono in discussione per nessun motivo. Tra l’essere e l’avere, ribadisce, segliamo l’essere. E conclude dicendo che la sua piu’ grande preoccupazione è quella di favorire il ricambio con i giovani nei posti di responsabilitá associativa. Alcuni sono pure presenti e dimostrano di apprezzare. Qui la speranza è dunque di casa: l’associazionismo ha un futuro garantito e soprattutto è aperto alla collaborazione di tutti; un esempio da imitare! (LP)