05 settembre 2006

Chile


Il tramonto limpido si riflette sulla cordigliera della Ande che riflettono il bianco della neve che la ricopre. Un bello spettacolo naturale che si può ammirare dall’oblò dell’aereo mentre trasvola il breve tratto di 35 minuti da Mendoza alla capitale del Cile.
Puntuali si arriva con l’aereo e ci aspettano padre Tomasi Peppe e Paolo Castellani membro del CGIE e grande collaboratore della Missione cattolica. Si fa il viaggio verso la città attraverso l’autostrada che passa sotto il fiume e arriva in Santiago. Una moderna città sovrastata e protetta dalla grande statua della vergine immacolata collocata alla sommità della collina san Cristobal a metri 823 dal livello del mare. Fu collocata nel 1904 nel cinquantesimo anniversario della dichiarazione del dogma dell’immacolata concezione. Illuminata a giorno veglia sul centro della città che si trova in Piazza Italia 288 metri più in basso.
Si arriva nella parrocchia di Pompeia costruita dal 1954 quando finalmente il vescovo di allora permise ai padri scalabriniani di prendere una parrocchia in centro della città. Per alcuni anni fu la Chiesa degli agostiniani nel centro città ad essere la sede del lavoro pastorale, poi si iniziò la costruzione della parrocchia di Pompei. Ci aspettano per cena il parroco p. Giulio Rubin, p. P. Rubin Giulio, parroco e responsabile della parrocchia personale per la comunità italiana, P. Tomasi Giuseppe, vicario, P. Chiarello Leonir, vicario e segretario dell’INCAMI che è l’istituzione nazionale che presiede la pastorale della mobilità umana. P. Leonir è in partenza per altri orizzonti e lo sostituisce presso la stessa istituzione da p. P. Munhak Algacir, vicario. Facciamo conoscenza anche di P. Bettin Isaldo, detto padre Betto responsabile della parrocchia personale per la comunità latinoamericana e direttore dell’ufficio diocesano per la mobilità umana e per i circensi e lunaparchisti. La comunità vede anche un fratello di 81 anni ricco di lucidità e saggezza: Fr. Fagher Eugenio. Anche Raul Ochoa.è un fratello scalabriniano che lavora nel CIAMI, centro intergrato ci accoglienza ai migranti.
Contemporaneamente sono presenti la mamma e la sorella di p. Leonir provenienti da Serafina Corréa, famosa città del Rio grande du sul in Brasile che mantiene significative testimonianze della grande collettività italiana.La cena preparata per i 13 commensali ha i sapori messicani ed è stata preparata con stile e attenzione agli ospiti.

1 Comments:

At 9:46 PM, Blogger Agnese said...

Salve, mi chiamo Agnese, sono italiana e il mio sogno è andare a lavorare in Cile. Sono agronoma e guida ambientale escursionista. Non so come devo fare, visto che per adesso l'ambasciata non mi ha dato risposta. Visto che là ci sono diversi italiani, non è che potrei instaurare almeno una corrispondenza con loro? anche soltanto per fare due chiacchiere. Grazie!

 

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