22 agosto 2006

Brasil, Sao Paulo

Si lascia l’oasi di Jandira per raggiungere il caos di San Paolo. Ne vale comunque la pena proprio per l’italianità che si respira in questa grande città

Dopo aver riordinato le carte, si parte per San Paolo Capitale, nel bel mezzo di uno sciopero della metropolitana, che ha riversato sulle strade milioni di macchine. Padre Wagner imbottigliato nel traffico, viaggiando a passo d’uomo, simpatico e generoso come sempre, ci accompagna in via Patriarcato, alla chiesa di San Antonio, la prima italiana aperta a San Paolo, gestita dagli Scalabriniani. Padre Giorgio Cunial, parroco e superiore, fa gli onori di casa dopo una lunga attesa in strada, quando cioè noi eravamo in mezzo al traffico e non potevamo procedere. Cena in comunitá, sopra la centralissima chiesa di S.Antonio, dove si fanno tante celebrazioni, anche in italiano a vantaggio delle associazioni e di altri fedeli italiani e si confessa dalla mattina alla sera. Qui si respira un’italianitá diffusa, dovuta alla presenza di diversi padri, in città ce ne sono 25 e, in buona parte, italiani o discendenti di italiani che parlano molto ene il dialetto veneto, ma anche di confratelli brasiliani, colombiani, ecc. Una prova che l’intuizione profetica del loro fondatore mons. Scalabrini sta dando frutti, cioè le vocazioni di ritorno, che consentono alla congregazione di andare avanti.
Tutti i padri sono conosciuti e ricercati dalla comunitá italiana per i servizi religiosi in lingua italiana e per la costante disponibilitá ad amministrare instancabilmente i sacramenti. Un’altra loro chiesa, dedicata a Regina della Pace è divenuta un centro di accolglienza per profughi e luogo di multireligiositá, anche interconfessionale. Esempio di solidarietá, di carità cristiana, di lettura attenta dei segni dei tempi. I padri sono conusciutissimi e rispettati anche per strada, segno della loro immensa disponibilità. Hanno anche un orfanatrofio e il Centro di Documentazione sull’emigrazione, con preziosa documentazione. La messa serale e la visione di Rai International conclude una giornata di conoscenza della presenza di italiani e religiosi in questa popolosa citta.